Localizzare un Computer. Lo shopping online interessa molti milioni di italiani, lo dicono i dati degli studi preposti a misurare la diffusione dell’e-commerce. Sono quindi tanti gli utenti che navigano in siti come Amazon che “scoprono” presto come il merchant in questione conosca perfettamente le singole abitudini di acquisto due suoi clienti: i prodotti comprati più spesso, il sistema di pagamento utilizzato (i dati della carta di credito sono memorizzati e non occorre inserirli ogni volta), le modalità di spedizione e altro ancora. Il sito preferito per acquistare in Rete, in altre parole, sa tutto di noi, indirizzo e-mail (e numero di cellulare) ovviamente compreso e sa da chi viene visitato. Come è possibile tutto questo? Attraverso software molto complessi ed algoritmi che analizzano milioni e milioni di pagine Web consultate.
E se un singolo utente, un professionista o magari una piccola impresa dotata di una vetrina online volesse localizzare il computer di chi (direttamente o attraverso i motori di ricerca) visita il proprio sito o blog per semplice curiosità o per raccogliere informazioni utili alla propria attività? Di sistemi per tracciare l’indirizzo Ip (e cioè il codice numerico che identifica in modo univoco, come la targa di un’automobile, un pc connesso a Internet) ce ne sono parecchi, gratuiti, e permettono in vari casi anche di localizzare la “macchina” del visitatore su una carta geografica (per esempio Google Maps) e di risalire anche ad informazioni quali l’indirizzo fisico, il numero di telefono o di fax e l’e-mail.
Come localizzare un pc su Google Maps o VisualRoute
Uno dei programmi più diffusi per vedere da quale luogo si connette la persona che sta usando un determinato pc si chiama IP Locator, un software che permette in pochi click di localizzare l’indirizzo desiderato, oltre che il proprio. Funziona con pc Windows (e precisamente con le versioni Xp, Vista e 7) e si abilita in combinazione con un apposito database: una volta configurato sul computer, il programma processa la stringa numerica che si desidera rintracciare e in pochi secondi visualizza su Google Maps il luogo in cui si trova il pc corrispondente all’IP inserito.
L’inconveniente? La posizione geografica identificata può essere parecchio distante da quella reale, nel raggio di 30-40 chilometri nella maggior parte delle volte. Un’idea approssimativa dell’ubicazione dell’utente però è assicurata (vi sono per contro siti che senza richiedere l’installazione di alcun software sono molto più precisi nell’estrarre i dati latitudine e di longitudine) e con essa la possibilità di scoprire il provider del servizio Internet al quale è abbonata la persona che sta utilizza quel determinato computer. In poche parole chiunque, con IP Locator, può tracciare la posizione di un dato indirizzo ripercorrendo al contrario la strada che i dati farebbero per raggiungere l’host (il computer o il tablet) che ha visitato quel determinato sito Internet.
Un servizio pressochè identico a quello sopra descritto è VisualRoute, anch’esso scaricabile online a costo zero e capace come il precedente di effettuare ricerche visuali di un indirizzo IP, evidenziando su una mappa il percorso tra i vari nodi Internet che segue la richiesta di tracciamento di un determinato IP dal proprio computer fino a quello di destinazione. Con la possibilità, anche in questo caso, di conoscere il provider a cui appartiene quel dato IP e di scoprire, per esempio, se la connessione è stata effettuata su una linea Adsl di Telecom o di Vodafone o di Fastweb. O in alcuni risalire al nome dell’azienda o della compagnia a cui appartiene la macchina oggetto di “indagine”.
L’identità della persona resta segreta
Si è detto della possibilità di tracciare, senza essere degli esperti informatici o aspiranti hacker, l’IP di un determinato computer. Ma come si entra in possesso di questo dato? Di norma se si opera con un pc con a bordo un sistema di protezione firewall predisposto a bloccare indirizzi sconosciuti oppure se si dota un sito Web di un contatore in grado di determinare l’indirizzo Internet dei visitatori. Semplici passaggi consentono inoltre di ricavare l’IP di una email arrivata nella casella di posta, e in questo caso si va ad esaminare il cosiddetto “header”, e cioè quelle informazioni inerenti mittente e destinatario del messaggio.
C’è comunque una debita precisazione da fare e riguarda l’identità della persona fisica associabile a un determinato indirizzo telematico: a questo i software liberamente scaricabili in Rete non arrivano e si tratta in ogni caso di operazioni di competenza della Polizia postale. Tecnicamente occorre identificare chi al momento della connessione aveva quel determinato IP (che cambia ad ogni nuova connessione) risalendo dapprima al provider del servizio e quindi al recapito dell’abitazione dell’utente; visto e considerato che tutti i fornitori di di connettività sono tenuti ad archiviare i dati di accesso e gli orari di tutte le nostre connessioni per un determinato periodo è facilmente intuibile come ogni nostra attività in Rete sia perfettamente tracciata e tracciabile.
Mascherare il proprio indirizzo IP
E se, invece, l’obiettivo fosse quello di non “spiare” gli internauti ritenuti di nostro interesse bensì quello di evitare che altri ci possano rintracciare? Per navigare in modo anonimo in pochi click è necessario nascondere, o meglio mascherare, l’indirizzo IP che ci viene associato. Come? Sempre e comunque grazie a programmi (alcuni dei quali open source e gratuiti, come per esempio Tor) reperibili in Rete. Altri software utili allo scopo sono Hotspot Shield, UltraSurf e ProXPN: gli utimi due si caratterizzano rispettivamente per la capacità di cifrare la connessione e cancellare automaticamente tutti i dati del browser (compresi cronologia e cookie) e di assicurare connessioni online da pc Windows camuffando l’indirizzo IP reale in un indirizzo IP statunitense. Molto diffusi, nell’ottica di nascondere a terzi la propria identità telematica, sono i servizi Vpn (Virtual private network); alcuni sono disponibili anche in versione gratuita, come TunnelBear, altri sono solo a pagamento e rivolti alla clientela aziendale.
Fonte Il Sole 24 Ore