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Intercettare cellulare è molto semplice ma lo è lo stesso difendersi.
Intercettare cellulare. Basta capire come: è tutta qui la differenza.
A cadere nella maglia delle intercettazioni cellulari (legali e non) sono quindi perlopiù le persone che non conoscono le possibilità delle nuove tecniche.
Ho stilato questa guida con l’ausilio di un esperto di informatica.
Spiare è facile
Quasi tutte le intercettazioni cellulari in Italia sono autorizzate.
Su mandato della magistratura, il gestore telefonico fa partire l’intercettazione su una numerazione fissa o mobile.
Usando apparecchiature che inviano tutte le telefonate audio e video, Sms ricevuti verso un’altra utenza dove saranno spiati e registrati dagli operatori di polizia tramite altri programmi.
Allo stesso modo è possibile intercettare il cellulare e monitorare il traffico Internet svolto tramite rete fissa o mobile, i messaggi multimediali (mms) inviati dal telefono smartphone e localizzare la posizione geografica dell’utente che lo sta utilizzando.
Tra le tecnologie più conosciute in Italia, per intercettare il cellulare, esistono il Sistema Area, di Area Spa di Binago (Co); RT, della triestina Radio Trevisan. Mito e Ivs, dell’azienda milanese Rcs Urmet; Asja e Sio130 di Sio.
Esistono apparecchi per intercettare il cellulare che intercettano anche le chiamate via Internet (VoIP) a patto però che il gestore del servizio (oltre al provider Internet) coadiuvi con le forze di polizia.
In casi limite, le forze dell’ordine intercettano le telefonate “al volo”, cioè in movimento.
Applicano sonde nel doppino o nella centrale Telecom, se il telefono è fisso.
I telefoni cellulari invece vengono intercettati mediante uno speciale strumento (tra le marche, Rohde & Schwarz), di solito installato su un’autovettura o un furgone nei pressi della persona da intercettare (centinaia di metri o pochi chilometri).
Riproduce una cella Gsm virtuale, anteponendosi alla rete del gestore telefonico; richiama su di sé la telefonata della persona, così da poterla ascoltare e registrare ed intercettare il cellulare.
Nella realtà questo criterio è utilizzato specialmente per le intercettazioni cellulari illegali.
Il concetto è che i telefoni mobili si agganciano in automatico alla cella di cui prendono il massimo del segnale.
Basta collocare la cella virtuale – dell’intercettatore – nei pressi dell’utente per accavallarsi al segnale originale del gestore.
A quel punto “lo spione” riceve sui propri strumenti un flusso audio correlativo alla telefonata ascoltata nella cella.
«Il flusso audio delle chiamate Gsm è criptato di default, ma con un algoritmo che è vecchio e che è facile da decrittare».
E se i telefoni cellulari trasmettono su 3G, che ha una cifratura molto più forte?
Facile, lo strumento dell’intercettatore può forzare il telefono spiato a passare da 3G a Gsm.
Altrimenti, l’intercettatore può connettersi alla rete di backhauling, che unisce le antenne: lì la conversazione non è cifrata.
Il flusso audio in questo modo racchiude tante telefonate, ma ci sono programmi che consentono di prendere le chiamate interessanti mediante ricerca di parole chiave.
Fino adesso abbiamo visto le intercettazioni cellulari “da professionisti” e in lontananza.
Ma è concepibile anche piazzare sul telefono cellulare del sorvegliato un programma che, all’insaputa, invia su di un server gli sms o il file audio delle telefonate intercettate.
Non è indispensabile possedere il telefono cellulare del controllato per intercettare il cellulare: il programma è possibile inviarlo, a mo’ di virus, mediante Bluetooth o sms (Il sorvegliato deve però accettarne l’installazione).
Alcune intercettazioni fuori legge si servono infine di sim e di cellulari copiati, che cioè in internet si identificano con la stessa degli originali.
Quando il telefono cellulare dell’intercettato è chiuso, Sms e telefonate arrivano al clone.
Le microspie sono chip, solitamente piazzati vicino alla batteria, che inviano mediante onde radio a corta gitatta l’audio catturato dal microfono e dall’altoparlante.
Difendersi dalle intercettazioni cellulari telefoniche
«Il modo è facile: basta fare telefonate criptate con algoritmi molto protetti». In quel caso, chi intercetta avrà nelle mani un flusso audio indecifrabile.
Gli algoritmi di cifratura più protetti (Aes, che è di grado militare) sono praticamente inaccessibili.
Ci sono due modi: acquistare un telefono cellulare con cifratura incorporata (a 2mila euro circa) altrimenti un software che cifra, su smartphone di varie marche, le chiamate su richiesta dell’utente (circa 400 euro).
I primi tipi di telefoni cellulari criptati usavano il Gsm, facendo rovinare molto la qualità della voce nella chiamata.
Gli ultimi modelli e i software invece usano il VoIP, quindi la telefonia via internet, per consentire all’utente di effettuare telefonate criptate.
Praticamente la cifratura avviene sul telefono cellulare; dopodichè la telefonata viene inoltrata mediante connessione internet 3G all’interlocutore.
È fattibile effettuarlo con la sim di qualsiasi gestore telefonico.
La sola cosa è possedere un piano che abbia il traffico internet VoIP (che in Italia tutti i gestori telefonici, tranne 3 Italia, fanno pagare a parte).
Naturalmente la telefonata è cifrata se ambedue i telefoni cellulari si stanno cautelando in questo modo. Sono apparati legali, beninteso.
Le leggi italiane infatti non vietano di utilizzare la criptografia per tutelarsi dalle intercettazioni cellulari.
Il solo modo, per la magistratura, in questo caso, sarebbe ottenere il blocco del cellulare criptato, per poter ascoltare le chiamate dell’indagato.
In questo modo però, potrebbe metterlo all’erta.
Si possono fare intercettazioni ambientali, certo, contro chi utilizza telefoni cellulari criptati.
Bisogna però essere accanto a uno dei due interlocutori, con speciali apparati, e così sentire quello che dice (ma non si ascoltano le parole dell’altra persona).
Stessa cosa se si mettono microspie gsm nell’automobile o nell’ufficio della vittima.
Ci sono rilevatori di microspie, però che localizzano le microspie e altri apparati che disturbano le intercettazioni ambientali.
E per chi non è così tecnologico?
C’è il vecchio modo per disturbare l’ascolto all’intercettatore: chiudersi nella toilette e aprire a tutta forza l’acqua dal rubinetto.
Francesco Polimeni
Chief Technical Officer
Audio Video Surveillance Equipment
Site Web: http://www.spiare.com