Papà scopre abusi col registratore audio

maltrattamenti-registratore-audioBARBARANO. ORE 16.51 LE INSEGNANTI RESTANO IN CARCERE. Restano in carcere le due maestre della scuola media del Vicentino accusate di violenza su un alunno minore autistico. Lo ha deciso oggi il giudice Massimo Gerace al termine dell’udienza di convalida, nel corso della quale solo una delle due indagate ha accettato di farsi interrogare, ma ha anche chiesto di bloccare la visione delle intercettazioni dopo un minuto. Le immagini, da quanto si è appreso, sarebbero inequivocabili e mostrerebbero atti di violenza e disumanità. Nell’ordinanza del magistrato le due donne vengono ritenute pericolose, in grado di dar sfogo alla loro efferatezza se poste nelle condizioni; quindi, per il gip, l’unica situazione in grado di prevenire un simile rischio è quella della detenzione in carcere.
«So quello che ho fatto – avrebbe detto, secondo il suo avvocato Roberto Pelloso, l’insegnante che ha accettato di parlare – chiedo scusa». La donna avrebbe sostenuto di essere stata stressata, capendo di aver sbagliato, ma non avrebbe spiegato il motivo di tanto accanimento. Per ora le due donne rimangono in carcere, mentre sono partiti i procedimenti disciplinari e amministrativi da parte delle autorità scolastiche e sanitarie.

ORE 16.10. SI FA VIVO UN TESTIMONE: SUCCESSE ANCHE 10 ANNI FA.  Un testimone ha scritto al sito del Giornale di Vicenza (redazioneweb@ilgiornaledivicenza.it) dicendo che anche una decina di anni fa si era verificato un episodio strano di una mamma entrata in classe mostrando i lividi sulle braccia del figlio autistico seguito da una delle insegnanti arrestate.

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ORE 7.30. Il primo investigatore a scoprire che il giovane autistico era vittima di abusi a scuola è stato suo padre. Con la fondamentale collaborazione di una giovane ucraina, che assiste il ragazzo disabile da tempo e che non riusciva a darsi spiegazione dei lividi con cui tornava a casa dopo le lezioni, il papà aveva studiato un piano che si è rivelato efficace. Ha infilato nello zaino del figlio un registratore audio, ed ha atteso che il ragazzo tornasse a casa. Ha ascoltato con angoscia l’insegnante (e verosimilmente anche l’operatrice socio-assistenziale) insultare il giovane con epiteti pesantissimi, visto anche il contesto. «Sei soltanto un animale», gli avrebbero detto fra l’altro. Con quella registrazione audio è corso in caserma dei carabinieri. Ed è scoppiato il caso.  Le due donne arrestate lunedì dai carabinieri della sezione della procura e della stazione di Barbarano saranno interrogate stamattina in carcere dal giudice Massimo Gerace per la convalida. La professoressa Maria Pia Piron, 59 anni, residente a San Giovanni in Monte di Mossano (è assistita dall’avv. Roberto Pelloso) e l’operatrice incaricata dall’Ulss Oriana Montesin, 59, di Barbarano (avv. Paolo Marson), sono accusate di maltrattamenti verso il ragazzo. Avranno la possibilità di chiarire la loro posizione e di difendersi dalle contestazioni mosse dal pubblico ministero Barbara De Munari, che ha coordinato la rapida indagine dei militari comandati dal luogotenente Lorenzo Barichello e dal maresciallo Mauro De Francescantonio.

Fonte Il Giornale di Vicenza

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Autore

  • Francesco Polimeni è un esperto riconosciuto nel campo del Technical Surveillance Counter Measures (TSCM), con oltre trent'anni di esperienza nel settore della sicurezza e del controspionaggio.

    Dopo una carriera come agente della Polizia di Stato, ha fondato Polinet S.r.l. a Roma, un'azienda leader nelle bonifiche elettroniche e nella vendita di dispositivi di sorveglianza.

    Dal 2001 è Amministratore Unico della Polinet S.r.l., tra le società leader in Italia esperte in tecnologie di Controsorveglianza e Anti Intercettazioni.

    La sua specializzazione include la bonifica di microspie in ambienti privati e professionali, nonché la rimozione di localizzatori GPS nascosti nei veicoli.

    Polimeni è anche un volto noto nei media italiani, avendo partecipato a numerose trasmissioni televisive di rilievo come "Porta a Porta" e "Matrix", dove è spesso invitato come esperto per discutere di tematiche legate alla sicurezza delle informazioni e al controspionaggio.

    La sua attività non si limita alla capitale; infatti, offre i suoi servizi di bonifica in tutta Italia, mantenendo un alto livello di riservatezza e professionalità in ogni intervento.

    Francesco Polimeni è iscritto al Ruolo Periti ed Esperti dalla C.C.I.A.A. di Roma al numero *** RM-2368 *** quale "Esperto in Sistemi di Prevenzione del Crimine".

    Competenze chiave:

    - Bonifiche elettroniche e rimozione di dispositivi di sorveglianza

    - Consulenze tecniche per la prevenzione del crimine

    - Utilizzo di tecnologie avanzate per il rilevamento di localizzatori GPS

    - Esperienza pluriennale nel settore TSCM e controspionaggio

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